LB11.053P_La piattaforma della gentilezza

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

di Ada Scognamiglio e Roberta Linda Calza

Dicembre 2019, a Wuhan, in Cina accade qualcosa che presto cambierà le nostre vite, il primo caso di SARS-COVID-19. Questo virus non ha solo portato alla perdita di milioni di persone ma ha cambiato le nostre vite. Prima della pandemia, la nostra vita era scandita da lavoro, attività sociale,l’aperitivo del venerdi, la pizza del sabato sera con selfie di gruppo e poi..il vuoto. Questa situazione sta provocando una serie di conseguenze sulla nostra psiche, la pandemia ha infatti determinato una perdita del “controllo”, controllo che è stato riversato poi sul cibo. La paura di infettarsi, i problemi economici, l’isolamento, la forzata convivenza con familiari hanno fatto si che i disturbi del comportamento alimentare aumentassero del 30% , motivo per cui l’OMS ha lanciato un allarme. Allo stesso tempo il primo lockdown e la zona rossa dopo, hanno determinato una profonda crisi economica soprattutto nell’ambito dei bar e della ristorazione che hanno avuto una perdita dell’85-90% del lavoro. Questo quadro socio-economico e le riflessioni connesse, ci hanno fatto pensare alla realizzazione di una piattaforma che possa permettere una fitta collaborazione tra sanità e ristorazione al fine di poter dare un contributo ai pazienti affetti da DCA ma anche per coloro che non riescono a preparare per se stessi un piatto equilibrato, chi per mancanza di tempo (ad esempio i medici che in questa pandemia stanno dando il loro 100%), chi perchè ha a casa l’intera famiglia e ognuno mangia cose diverse. La piattaforma quindi permette ai nutrizionisti di contattare il ristorante aderente all’iniziativa grazie all’utilizzo della stessa e di inviare i menù realizzati ad hoc per i propri pazienti. Quelle che ci piace definire “Schiscetta”, perché sono pratiche e sfiziose, verranno quindi consegnate presso il domicilio o il posto di lavoro dei pazienti. Il ristorante quindi cambia il suo ruolo diventando fruitore di salute e benessere offrendo un valido aiuto alla sanità nel settore dell’alimentazione. Non è stata svolta attualmente un’iniziativa simile, in grado di mettere a sistema settore pubblico e privato, con attenzione agli sprechi.