LB11.046P_Musica per le tue idee

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

di Romano Marco Valerio

Il giorno 23 aprile, data in cui verranno esaminate le candidature del Concorso Lifebility, si conteranno 425 giorni dal fermo delle attività produttive e culturali. Uno dei settori più colpiti dal Covid-19 e al contempo un settore spesso trascurato nella sua importanza nazionale. Stando alle rilevazioni ante-Covid19 di UnionCamere-Symbola, in Italia si contavano 416.080 imprese del settore produttivo culturale e creativo. Queste ricoprono un ruolo fondamentale nell’economia dalla nazione sia rispetto al valore aggiunto (terzo posto con 95,7 milioni di euro dopo PA e Attività professionali) sia all’occupazione (terzo posto con 1,5 milioni di unità, dopo Istruzione e Costruzioni). A tutto ciò si aggiungono importanti effetti moltiplicativi (2,19 per le Industrie creative; e 1,19 per le Performing Arts), perché a fronte di un sistema produttivo culturale e creativo da 95,8 miliardi di euro, si ottiene un valore aggiunto creato nel resto dell’economia di 169,6 miliardi di euro, per un totale pari a 265,4 miliardi di euro per l’intera filiera, che attiva diversi settori, dal commercio al trasporto. (fonte: econopoly.ilsole24ore.com) Nella situazione attuale purtroppo l’intero settore verte in condizioni tragiche, come dimostra anche la recente occupazione del Globe Theatre di Roma, o le tante manifestazioni dei lavoratori del settore, delle quali la più famosa è poi diventata l’associazione Bauli in Piazza. Per quanto riguarda il settore musicale, nello specifico, uno degli aspetti che più gravano sul futuro nazionale è sicuramente l’assenza di nuove proposte per rilanciare l’economia del settore e creare di conseguenza nuove occupazioni. Si pensa spesso a come riaprire in sicurezza, ad esempio nel nuovo protocollomodello adottato dall’Arena di Verona, firmato dal gov. Luca Zaia e recentemente proposto dal min. Dario Franceschini al CTS per discutere dei nuovi parametri da adottare. Ciò è evidente anche se si esamina la piattaforma dedicata della Commissione Europea. Per quanto questi adattamenti al modo di vivere lo spettacolo e la cultura siano fondamentali per poter ripartire, credo che sia altrettanto importante promuovere iniziative volte all’instaurazione di un nuovo mercato che consenta a nuovi attori di emergere e parallelamente una nuova affermazione in ambito internazionale. L’impatto psicologico della pandemia ha inoltre impoverito la sfera relazionale ed emotiva dei giovani, con    un incremento dei vissuti depressivi, chiusura e isolamento. La musica arriva a chiunque e questo progetto permette a tutti, soprattutto ai giovani, di mobilitare e organizzare le proprie risorse creative attraverso un linguaggio musicale    codificato e professionale, ma assolutamente accessibile. Circa sei mesi fa iniziai a chiedermi come potessimo noi giovani contribuire a far ripartire questo delicato settore. Io sono un produttore artistico musicale, ufficialmente in attività da gennaio 2021 con il nome d’arte “ILLBAC”, e mi occupo di scrivere, arrangiare, registrare e pubblicare musica. Nel mio micro-settore, quello degli autori musicali, le regole per quanto poco chiare sono sempre state riconducibili a un unico modus operandi: se sei un artista e non sai scrivere la tua musica, ma vuoi iniziare una carriera in ambito musicale, puoi comprare le canzoni oppure le basi strumentali da autori professionisti. Queste hanno prezzi vari, che solitamente fluttuano tra i 500€ e i 5000€. Una recente rivoluzione sono stati gli strumentali in leasing, il cui scopo è sintetizzabile così: anziché vendere a un unico cliente/artista uno strumentale al prezzo ipotetico di 2000€, lo “cedo in leasing” a 50€ sperando di trovare almeno 40 persone interessate. Per quanto questa seconda pratica sia ancora in fase di diffusione, soprattutto in Italia, dal punto di vista degli artisti emergenti il compromesso di utilizzare uno strumentale non in esclusiva viene facilmente accettato a fronte del notevole risparmio. Con il mio progetto, chiamato “Musica per le tue idee”, non ho voluto fondare semplicemente una casa di produzione, una casa editrice o una etichetta. Si tratta di un’idea differente, in grado di supportare l’artista professionista fin dal primo esordio. Sono profondamente convinto che un bravo produttore artistico, nel 21º secolo, debba dare seriamente a chiunque la possibilità di emergere. Mi dispiacerebbe morire sapendo che anche un solo artista potenzialmente bravo non abbia potuto raggiungere il successo per colpa della società e del sistema economico in cui viviamo. In questo discorso, il “successo” non va necessariamente inteso come ad esempio essere tra i Big in gara a Sanremo, ma semplicemente come la capacità di pagarsi da vivere attraverso la propria arte. Credo infatti che qualunque artista che non raggiunga il successo e l’affermazione che merita sia una perdita per la società intera, per tutti noi. Al contempo il valore sociale di un simile progetto è evidente se si considera che da più di 50 anni la popolar music (intesa come macro insieme di generi musicali rivolti a un pubblico ampio in opposizione alla cosiddetta musica colta), è in grado di cambiare la vita di persone appartenenti ai ceti sociali meno abbienti allontanando dalla strada e dalla condanna sociale alla povertà. Ma come fare tutto ciò? E come si collega l’ultimo paragrafo alle premesse del discorso? In primo luogo, per rispondere a questa domanda, ho deciso di creare un sistema di pubblicità e marketing finalizzato alla distribuzione su ampia scala di strumentali totalmente gratuiti. L’artista può quindi semplicemente scaricare gli strumentali e utilizzarli per registrare le proprie canzoni, che poi è libero di pubblicare in autonomia e conservando tutti gli introiti derivanti dalla propria autodistribuzione. Non c’è motivo per cui un ragazzo di 18 anni, se appassionato di musica, non debba approfittare al volo di una simile occasione: iniziare a guadagnare senza dover spendere – spesso almeno migliaia di euro – è il sogno di qualunque musicista. Quando ho iniziato a produrre musica mi sono inoltre scontrato con diversi problemi di volta in volta: dalla qualità degli strumentali agli aspetti legali, fiscali e burocratici; dalla necessità di trovare fondi per investire sulla produzione al realizzare campagne di marketing di successo. E col tempo ho imparato a fornire le risposte e le soluzioni a questi problemi, in modo che il percorso dell’artista sia veramente completo. Un aspetto importantissimo è fornire gli strumenti e le conoscenze per navigare con consapevolezza e in autonomia nella nuova industria musicale e per raggiungere un pubblico sempre più ampio. Questo avviene contemporaneamente al fornire il livello professionale di qualità musicale di cui hanno bisogno. Ovviamente so bene che diversi livelli di carriera significhino diverse esigenze e soprattutto diversi budget. Per questo ho ideato un sistema “a strati” che parte dagli strumentali da scaricare gratis, che come già detto si possono persino vendere tenendo i ricavi, passando per i beat in leasing e per le produzioni in abbonamento standard, fino alle produzioni personalizzate di fascia più alta collaborando anche con produttori statunitensi vincitori di premi Grammy e di diversi Dischi di Platino. L’idea fondamentale è quindi uno schema, una struttura che si auto-esplicita man mano che l’artista avanza nella propria carriera. Utilizzo il termine composto “autoesplicita” di proposito, nel senso che l’infrastruttura web a supporto del progetto è per la maggior parte già stata realizzata con la finalità di accedere di volta in volta a un nuovo scalino. Questo anche perché, come tutti ormai sappiamo, per raggiungere obiettivi grandi e lontani bisogna partire dal basso e avanzare poco a poco, con costanza. Non esiste al momento, secondo la mia analisi di mercato, niente di simile in Italia e al momento le uniche alternative per un artista che necessita di lavorare con un produttore musicale sono gli strumentali in leasing di cui sopra, oppure nella maggior parte dei casi il vecchio metodo di lavoro a stretto contatto e non certo automatizzato, con modalità artigianali e prezzi “da gioielleria”. Fondamentale sarà ovviamente la campagna pubblicitaria a mezzo sponsored ads sui social media. Grazie al meccanismo pubblicitario di Facebook ed Instagram infatti è possibile identificare automaticamente gli artisti potenzialmente interessati e consegnare loro i primi strumentali gratuiti a portata di un singolo click. Qualora l’artista poi sia interessato, può procedere reinvestendo gli eventuali guadagni così ottenuti nell’acquisto di un pacchetto di altri strumentali con licenza di utilizzo commerciale inclusa e comprensivo anche di un corso sull’auto-promozione. Il corso non è stato ideato da me, bensì da un produttore americano che su Youtube – per fornirvi un indice di attendibilità, conta un seguito di 750 mila iscritti al proprio canale. In questo pacchetto inoltre, oltre ai miei strumentali (o di altri produttori musicali italiani con cui la mia impresa in futuro dovesse firmare accordi), sono inclusi altri dieci strumentali di due produttori anch’essi statunitensi entrambi vincitori di premi Grammy e di diversi dischi di platino, che vantano collaborazioni con i principali esponenti della scena. Il tutto è già pronto. A questo secondo step seguiranno altre proposte che attualmente sono in fase di elaborazione, ma tutte con la stessa finalità: dare la possibilità a chiunque di diventare un artista autonomo da tutti i punti di vista, fornendo prima i mezzi per generare denaro e poi vendendo pacchetti comprensivi di diversi prodotti e servizi a prezzi comunque facilmente sostenibili. Non ho al momento ancora partecipato ad altri concorsi per startup.