LB9F_003_Un must ridurre l’uso del rame

Per partecipare al concorso i progetti vanno inviati entro:

Progetto proposto da Aurora Montale, Laura Pulze

 

In agricoltura Il rame viene largamente usato per combattere molte malattie e parassitosi delle piante. E’ noto che prodotti a base rameica come il “verderame” contro la peronospora della vite, sono comunemente utilizzati come antiparassitari per evitare danni anche gravissimi alla produzione di uva. Questo metallo gioca un ruolo chiave nella fotosintesi e nella sintesi delle proteine, ma risulta tossico in quanto si accumula nel terreno influenzando negativamente la vita e lo sviluppo di batteri, alghe, funghi e piccoli invertebrati. Nei terreni agricoli a continuativo uso di prodotti a base di rame sono state rilevate concentrazioni tossiche del metallo (con livelli variabili da 100 o a 1.280 mg/kg di suolo, contro valori di 5-20 mg/kg di suolo in terreni non usati per attività agricole). Il rame dal terreno, può raggiungere e inquinare le falde acquifere con un ben immaginabile grave rischio ambientale ed eco tossicologico. E’ quindi importante non sottovalutare oltre alla tossicità diretta dovuta al bioaccumulo nel terreno, gli effetti collaterali relativi all’uso ripetuto in agricoltura dei sali di rame nei fungicidi e battericidi. Ovviamente non si tratta di mettere in discussione l’importanza di questo metallo, che è presente nei vari formulati e il cui uso ha contribuito allo sviluppo dell’agricoltura con un conseguente miglioramento della qualità della vita, ma è comunque importante avere la consapevolezza dei possibili effetti indesiderati anche su organismi, compreso l’uomo, che non sono un bersaglio diretto della loro azione. Queste considerazioni hanno portato all’esigenza, riconosciuta a livello mondiale, di ridurre le quantità di rame contenute nei differenti prodotti utilizzati in agricoltura e dal 2002, per ridurre gli effetti negativi correlabili all’utilizzo dei prodotti fitosanitari contenenti il rame in forma attiva, sono state emanate stringenti disposizioni legislative comunitarie e nazionali. Una corretta gestione del problema deve necessariamente prevedere una maggiore conoscenza dei vari aspetti in termini di quantità di rame immesse nell’ambiente e delle modalità con cui il metallo diffonde, per arrivare agli effetti sugli organismi viventi.

 

In agriculture Copper is widely used to combat many plant diseases and parasites. It is known that products with a copper base, such as the “verdigris” against vine blight, are commonly used as pesticides to avoid even very serious damage to grape production. This metal plays a key role in photosynthesis and protein synthesis, but it is toxic because it accumulates in the soil negatively affecting the life and development of bacteria, algae, fungi and small invertebrates. In agricultural soils with continuous use of copper-based products, toxic concentrations of metal have been detected (with levels varying from 100 to 1,280 mg / kg of soil, against values ​​of 5-20 mg / kg of soil in soils not used for activity) agricultural). The copper from the soil, can reach and pollute the aquifers with a very imaginable serious environmental risk and eco-toxicological. It is therefore important not to underestimate the side effects related to the repeated use of copper salts in fungicides and bactericides in agriculture in addition to the direct toxicity due to bioaccumulation in the soil. Obviously it is not a question of questioning the importance of this metal, which is present in the various formulations and whose use has contributed to the development of agriculture with a consequent improvement in the quality of life, but it is nevertheless important to have an awareness of the possible undesirable effects also on organisms, including humans, which are not a direct target of their action. These considerations have led to the worldwide recognized need to reduce the amounts of copper contained in the different products used in agriculture and since 2002, to reduce the negative effects related to the use of plant protection products containing copper in active form, are stringent EU and national legislative provisions have been issued.

Proper management of the problem must necessarily provide for a greater knowledge of the various aspects in terms of the amount of copper released into the environment and the ways in which the metal diffuses, to arrive at the effects on living organisms.